Foxconn e i robot che sostituiranno un milione di dipendenti

Foxconn, una delle aziende protagoniste nella fabbricazioni di componenti Apple (e di molte altre multinazionali), fa ancora parlare di sé. Questa volta non per particolari condizioni di produzione, per cui si era resa nota qualche mese fa, ma per un consistente cambiamento all’interno delle sue linee di lavoro; un cambiamento che porterà il “fattore umano” ad essere sempre minore e ad essere sostituito da dispositivi automatizzati, in grado di fare più o meno il lavoro di un dipendente. 

Era l’Agosto dello scorso anno quando Foxconn annunciava l’intenzione di introdurre un milione di robot operativi all’interno delle sue fabbriche, nel giro di tre anni. E ora sembra che la cosa stia diventando realtà: sono già 10.000, infatti, i “Foxbot” già apparsi all’interno di una fabbrica cinese, e ce ne sono altri 20.000 previsti per la fine dell’anno.

Il costo di questi robot, a quanto si dice, dovrebbe aggirarsi sui 20.000 e i 25.000 dollari ciascuno, ma a quanto pare serviranno soltanto per compiti molto ripetitivi che prevedano operazioni di sollevamento, selezione e collocamento. Il braccio meccanico dei Foxbot, infatti, non sarebbe in alcun modo in grado di produrre prodotti come iPhone 5, che richiedono un assemblaggio complesso e intricato.

Insomma: 1.2 milioni di dipendenti e 1 milione di robot previsti da qui ai prossimi due anni. A questo punto viene da chiedersi quanti operai (intendiamo quelli umani) verranno licenziati, e quanti invece rimarranno all’interno dell’azienda. Però, come ci fa notare Raymond Wong di BGR.com, in ogni caso Foxconn avrebbe comunque bisogno di personale dedito alla manutenzione dei robot.

Cosa ne pensate voi della notizia? E come verrà accolta questa introduzione dei robot da parte di chi si lamentava delle scarse condizioni lavorative dei dipendenti Foxconn? Dipendenti che, con questa novità, potrebbero non avere più lavoro.
Il discorso, a questo punto, si fa di certo piuttosto complesso: voi da che parte state?

via | BGR.com