Apple conferma: Siri ricorda i vostri dati per due anni

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Apple ha finalmente dichiarato per quanto tempo Siri conserva i dati personali degli utenti all’interno dei server Apple, dopo che prendete il vostro dispositivo e le fate in una domanda. In un nuovo report pubblicato Venerdì scorso, un rappresentante Apple ha confermato che la compagnia mantiene i dati provenienti da Siri per due anni

Su questioni simili ci sono spesso pareri divergenti, soprattutto perché assistenti vocali come Siri conservano le registrazioni vocali degli utenti, aprendo le porte a un potenziale disastro in ambito privacy, se mai i dati dovessero in qualche modo essere compromessi. Dalla sua, Apple sottolinea come conservi dati del tutto anonimi, e solo per due anni. E lo stesso si può dire per altre compagnie che conservano i dati degli utenti, come Google o società di telecomunicazioni, che operano più o meno lo stesso trattamento.

Per rispondere alle domande dell’American Civil Liberties Union, Apple ha inviato la sua portavoce Trudy Muller, che ha spiegato a Wired come funzionano le cose con Siri.

Apple potrebbe conservare dati anonimi provenienti da Siri fino a due anni. Se un utente disattiva Siri, entrambi gli identificatori vengono cancellati immediatamente insieme a tutti i dati associati.

Basandosi sulle informazioni di Muller, Robert McMillan di Wired spiega esattamente cosa succede quando si utilizza Siri.

Ogni volta che parlate all’assistente vocale di Apple, esso invia le informazioni ai server di Apple che ne eseguono l’analisi. Apple così genera un numero casuale che rappresenta l’utente, e associa il file della voce a quel numero. Quel numero – che non è il vostro ID Apple o l’indirizzo email – rappresenta proprio voi, fin quando manterrete la connessione a Siri.

Inoltre, Apple dissocia il vostro “numero utente” da ogni registrazione più vecchia di sei mesi, cancellando anche il numero dal file. La compagnia conserva poi questi file dissociati per un massimo di 18 mesi per “finalità di test e miglioramento dei prodotti”.
Nicole Ozer, avvocato dell’American Civil Liberties Union che per primo ha espresso le sue preoccupazioni riguardo Siri, spinge Apple a includere informazioni riguardanti le modalità di privacy di Siri all’interno della pagina FAQ del servizio.

via | iDownloadBlog

 

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