Ottime notizie per gli utenti MobileMe: tutti coloro hanno migrato il loro account MobileMe ad iCloud hanno ricevuto da Apple 20GB di storage aggiuntivo (25GB in totale) per l’archiviazione online dei propri dati tramite iCloud.
Questo storage aggiuntivo sarebbe dovuto scadere il prossimo 30 settembre, e invece Apple ha voluto regalare ai fedeli utenti MobileMe un ulteriore anno per usufruire dei 25GB di storage gratuito, ora in scadenza il 30 settembre 2013.
Apple ha iniziato a inviare delle email agli ex iscritti a MobileMe, passati ad iCloud lo scorso anno ricevendo 25GB di spazio extra gratuito (20GB + 5GB standard), informandoli che dal 30 settembre esso tornerà ad essere anche per loro a pagamento.
A meno dell’acquisto dei 20GB di spazio iCloud, essi torneranno ad avere 5GB di spazio gratuito così come il resto degli iUtenti.
Dopo la violazione dell’account iTunes del reporter di Wired Mat Honan da parte di un hacker, Apple è corsa ai ripari aumentando la sicurezza dei propri account.
In particolare l’hacker ha sfruttato una vulnerabilità all’interno di Amazon per risalire alle password dell’account Gmail, Twitter e iCloud dello sfortunato giornalista (oltre a quello di Amazon, ovviamente).
Contemporaneamente al rilascio di iOS 6 e all’uscita di iPhone 5, il team di iFarmaci rilascia una nuova versione della loro applicazione per iPhone, iPad e iPod touch.
iFarmaci 7.0 offre pieno supporto per il nuovo sistema operativo iOS 6 e sfrutta al meglio il maggiore spazio disponibile sul display del nuovo gioiellino Apple: l’ iPhone 5.
iCloud è stata una delle più importanti novità portare da iOS 5, ormai un anno fa. La piattaforma di storage Apple permette di effettuare backup dei propri dati in modo semplice, veloce e soprattutto automatico, in modo da non perderli mai di vista e da averli sempre comodamente salvati “sulla nuvola”. In questa guida andremo a vedere le semplici operazioni che consentono di abilitare il supporto al backup di iCloud da un dispositivo iOS, come iPad, iPhone o iPod Touch. Vediamo di seguito cosa c’è da fare.
Solo qualche giorno fa, in questo articolo, vi abbiamo parlato dell’incresciosa vicenda con protagonista Mat Honan, giornalista di Wired, che si è trovato i dispositivi violati a causa di una falla nel sistema di supporto Apple. Oggi sappiamo che la casa di Cupertino ha deciso di bloccare momentaneamente le password di iCloud per avere un po’ di tempo per aumentare le procedure di sicurezza.
Oggi vogliamo parlarvi di una questione abbastanza spinosa, che riguarda password e privacy dell’utente, da sempre temi caldi in ambito smartphone e tablet. Il protagonista della storia di oggi è Mat Honan, giornalista per Wired ed ex collaboratore di Gizmodo, che ha raccontato come il suo account Apple sia stato hackerato ottenendo l’accesso a tutti i suoi dispositivi della mela.
Apple ha da poco rilasciato la pagina beta di iCloud nella quale sono stati aggiunti i nuovi servizi presentati nel corso del WWDC 2012, ovvero i Promemoria, le Note, le Notifiche, la nuova applicazione Calendario e la nuova applicazione Trova il mio iPhone.
Nel dettaglio troviamo la nuova applicazione Calendario che ora non integra più i promemoria in quanto è presente finalmente la nuova applicazione Promemoria dedicata. L’applicazione Promemoria rispecchia fedelmente la grafica e le funzionalità dell’omonima applicazione per iPad e iPhone e ci consentirà con OSX Mountain Lion di tenere aggiornati tutti i nostri promemoria sui rispettivi device grazie ad iCloud.
Nella giornata di oggi il servizio iCloud ha subito più di qualche intoppo. Molti utenti hanno infatti “denunciato” sui vari social l’impossibilità di accedere alla propria posta elettronica e molto altro.
Apple ha confermato tale disservizio sul suo forum di supporto specificando che tale tilt è continuato per circa 1 ora e mezza colpendo il 12% degli utenti.
Dopo il rilascio di Google Drive, il nuovo servizio cloud offerto da Google, con questo articolo voglio confrontare con voi le caratteristiche di Google Drive paragonandole con quelle offerte da DropBox, SugarSync e iCloud.
Alla prima installazione di Google Drive si ha subito la sensazione di familiarità, con un funzionamento molto simile a quello offerto da DropBox, anche esso basato su una cartella il cui contenuto verrà sincronizzato sul cloud, un po’ come avviene con DropBox.
Questo tipo di approccio per la sincronizzazione, se da un lato può sembrare comodo sotto certi aspetti, inevitabilmente porta l’utente a riconsiderare la metodologia di archiviazione dei propri dati, proprio per questo, il servizio che secondo noi si presta meglio a una sincronizzazione di directory multiple risulta essere ancora una volta SugarSync.
In termini di spazio, Google Drive offre 5GB di spazio gratuito disponibile, espandibile dietro il pagamento di un abbonamento mensile o annuale, lo stesso spazio offerto da DropBox e da SugarSync, anche se quest’ultimo apparentemente ci sembra più economico in caso di abbonamento annuale.
