Con il lancio definitivo del Kindle Fire di Amazon arrivano anche i risultati del primo teardown, effettuato da IHS iSuppli.
Quanto emerge dallo smontaggio e dall’analisi dei componenti interni è a dir poco stupefacente.
Per Apple che tu sia un piccolo sviluppatore o il Financial Times non fa alcuna differenza. Le regole dell’App Store vanno rispettate e se non lo fai, sei fuori. Questo è successo all’app ufficiale del Financial Times, eliminata dallo store per gravi violazioni alle politiche di sottoscrizione abbonamenti.
Il Financial Times però non ha voluto riproporre la propria app su App Store ma ha lanciato una web-app HTML 5 che in pochi mesi ha registrano un milione di utenti iscritti.
Nome: Einstein HD – Categoria: Giochi
Dimensione: 183 MB – Prezzo: 3.99€
Voto: 7/10 – Link App Store
Tutto iniziò nel 2004, con il lancio di Nintendo DS. Fu infatti quella la console con cui cominciarono a prender piede i cosiddetti brain trainer, quei giochi (se li si può chiamare così) che, cioè, si propongono di allenare la mente con una serie di esercizi pensati ad-hoc. E da allora quei prodotti hanno conosciuto una diffusione straordinaria tra gli utenti di tutte le età, fossero essi bambini, che ragazzi, che adulti. Chiunque poteva prendere il pennino della console e cominciare a fare addizioni, sottrazioni, esercizi di memoria e quant’altro, magari preparandosi a gioire quando l’età calcolata sarebbe stata minore di quella reale. Oggi vi parliamo di ciò che, nel frattempo, succede su iPad, con Einstein: allena la mente HD.
Che i prodotti Apple continuino a riscuotere un successo straordinario non è mai stata una novità: esce un nuovo prodotto, sia esso iPad o iPhone, ed ecco che immediatamente genera record di vendite e un enorme rumore mediatico. In questo articolo vi mostriamo i risultati di un sondaggio condotto da Nielsen: cosa vogliono i bambini per queste vacanze di Natale?
Se siete anche solo un po’ avvezzi al mondo di internet ed alle innumerevoli innovazioni che si porta dietro, probabilmente conoscete già Minecraft, il rivoluzionario building game che ha riscritto le regole del gioco. È difficile spiegare a parole il geniale concept che sta dietro alla produzione: bisogna, semplicemente, creare un mondo di gioco mettendo insieme diversi “blocchi”, che andranno a comporre strutture anche molto complesse.
Proprio pochi giorni fa è uscito sul mercato il nuovo Kindle Fire di Amazon, un tablet basato su Android che, contando su un prezzo particolarmente concorrenziale (199$), vorrebbe in qualche modo frenare il dominio di Apple col suo iPad. Giusto qualche ora fa vi abbiamo mostrato il primo videoconfronto tra Kindle Fire e iPad 2, mentre in questo articolo vi parliamo di ciò che gli analisti, ben considerando i competitors che si vanno via via ritagliando il loro spazio, pensano della condotta della Mela in quest’ultimo periodo.
No ragazzi, non esiste l’applicazione ufficiale di Foursquare per iPad. Non c’è, non esiste, bisogna accontentarsi di quella granulosa (in proporzione ai dieci pollici della nostra tavoletta) disponibile su iPhone. Ma perché tutto questo? Era successa la stessa identica cosa con l’applicazione di Facebook, uscita sul tablet Apple a più di un anno dalla commercializzazione del prodotto. Gli sviluppatori di Foursquare, però, per ovviare a questa mancanza, hanno ben pensato di rinnovare l’interfaccia web, in modo che chiunque possa utilizzare la loro piattaforma senza bisogno di software aggiuntivi.
Sì, lo sappiamo, in genere è scomodo usare i social network da browser, ma grazie al buon utilizzo del linguaggio HTML5 e a un’interfaccia ridisegnata, stavolta le cose potrebbero essere diverse.
Solo ieri vi avevamo parlato delle rivelazioni del The Korea Times, secondo le quali LG Display starebbe lavorando a schermi per iPad da 7.3 pollici, quelli che si è ipotizzato poter far parte del famigerato iPad mini, una versione più piccola della tavoletta Apple. Oggi, come d’altronde si può vedere dal sito ufficiale della testata, l’articolo è stato ritirato, andando di conseguenza a creare innumerevoli domande nella testa di giornalisti e fan.
La guerra dei tablet, in questi anni, è più serrata che mai. Una larga parte di case produttrici di smartphone si va via via prodigando per presentare nel mercato la propria tavoletta digitale, cercando in ogni modo di togliere dal trono l’ormai saldissimo iPad della casa di Cupertino. Ma nonostante gli sforzi delle varie case, Apple rimane comunque al primo posto nelle preferenze degli sviluppatori, che non ci pensano due volte a scegliere i dispositivi della Mela come destinatari delle loro applicazioni.
Siri, lo sappiamo, ha rappresentato una delle maggiori innovazioni di iPhone 4S. Premi un tasto, chiedi a voce quello che vuoi e tac, in qualche secondo il software elabora la richiesta e formula la risposta, sia in formato vocale che testuale. Un “tocco di futuro” che, proprio per il suo essere tale, alla notizia che sarebbe stato presente in esclusiva solo nella nuova versione del melafonino, ha creato un certo malcontento negli utenti. Perché? L’iPad non è abbastanza potente per gestire questo nuovo software di riconoscimento vocale? Sì, lo è.